domenica 7 ottobre 2012

Ho sentito sti tipi che si chiamano Dot Dash

Mi arriva una  mail, subject "mod pop". Apro. "Dot Dash", come un pezzo dei Wire. Sono americani, di Washington DC. Io a Washington DC ho lasciato un pezzo di post-adolescenza, senza esserci mai andato. Vado su Bandcamp, premo play. Suona chiaro, grosso, come gli Sugar di Bob Mould, ma più inglese, molto più inglese. C'è quella scintilla che ti sveglia dal torpore di una domenica mattina dopo un sabato lavorativo. Google "Dot Dash band": ecco perchè. Non sono ragazzini, tra di loro c'è gente che ha inciso per K Records, gente che suonava negli Youth Brigade, nei Julie Ocean, anche uno che ha passato qualche tempo negli Swervedriver: insomma, capito il giro? Mi hanno mandato il codice per scaricarne una copia promo, e me ne manderanno anche una fisica. "Winter Garden Light" è un disco fatto bene, con le regole di una volta. Pop, indie pop (e dico con la "I" maiuscola). Come se finalmente si fosse concretizzato il legame etico che unisce la Dischord Records al movimento Mod. Etica ed estetica, DIY e rigore formale. Quest'oggi l'ho già ascoltato almeno 4 volte. E' uno di quei dischi che ti riduce a soffittaro, come quando a 18 anni non uscivi perchè dovevi sentire lo stesso album per tutto il pomeriggio. E' anche il disco che mi ha fatto venir voglia di aprire un blog. Il 21 dicembre finirà il mondo, ma chi se ne fotte se vivi nel 1992?
https://www.facebook.com/dotdashdc
Il disco lo potete trovare qui, label The Beautiful Music http://thebeautifulmusic.com/?page_id=1399

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