mercoledì 16 gennaio 2013

Ho sentito sti tipi che si chiamano Ziz

Ziz. Un mostro alato della mitologia ebraica, pare. Ma anche una nebulosa formazione di sballoni proveniente dalla provincia più profonda, quel non luogo dove non succede un cazzo, ci sono solo nebbia d'inverno, zanzare d'estate e birrerie di fortuna in cui finire stanche e noiose serate.
Gli Ziz più o meno arrivano da qui.
E quel che fanno, gioco forza, guarda lontano. Non in termini di chilometri, ma in termini dimensionali. Tanto da non vedere più la nebbia e non sentire più le punture delle zanzare.
Gli Ziz hanno scelto come forma di espressione un mixup tra stoner, elettronica, e krautrock. Un marasma sonoro che appanna la vista e fa gonfiare i bulbi oculari.
In maniera del tutto "naturale" e "agreste"... come fecero i primi Motorpsycho, che pur provenivano da un ambiente naturale sicuramente più suggestivo.
I provinciali fanno tremare il pavimento, e lo fanno per il gusto di farlo. E senza fare troppo clamore.
Non ci sono foto patinate, video professionali che sembrano girati in super8 con le più moderne tecnologie, c'è un EP bello secco di cinque pezzi, vero, materiale, tangibile. Come una volta. E con un bellissimo artwork, oltretutto.
Quest'anno tutti strippano per i Goat, per gli Spacemen 3 e per lo shoegaze.
Gli Ziz dicono la loro, tra vocoder cosmici, chitarrone pesanti, minestroni psichedelici e zaffate stoner.
Conosco personalmente due di loro, e posso dire che il loro è un lavoro di onestà verso tutto ciò che li ha sempre rappresentati: non li ho mai visti calati in altre realtà, o rigiocati in altri ambienti. Loro sono proprio sotto con la psichedelia, nel senso più ampio possibile.
Secondo me questa è una delle prime belle novità del 2013, e il disco l'ha pure registrato un mio amico, qui dietro l'angolo, facendo un gran lavoro di artigianato sonoro.
La diffusione carbonara e l'assenza di copie digitali volatili fanno di "Ever" (questo il titolo dell'EP molto esteso) un oggetto misterioso da cercare e possedere, un "segno del comando" che apre le porte di mondi sulfurei o galattici, a seconda di come sale il trip.
Per averlo mandate una mail, vecchio stile, a zizever@gmail.com.
Per saperne qualcosa di più sulla band (ma non molto, per quello c'è l'ascolto): http://www.facebook.com/zizedelic?ref=ts&fref=ts
Per saperne qualcosa in più sullo studio di registrazione:
http://www.facebook.com/casematerecordingstudio?ref=ts&fref=ts 
Io il primo EP degli Ziz me lo sono preso. Fate girare la voce. Magari al contrario.

venerdì 11 gennaio 2013

Well known pleasures: in search of Joy Division iconography at Staglieno Monumental Cemetery, Genoa

Dunque, domenica scorsa sono stato a visitare il Cimitero Monumentale di Staglieno, a Genova.
Forse non tutti sanno che le statue sulle copertine di "Closer" e dell'EP "Love Will Tear Us Apart" dei Joy Division si trovano proprio lì, a Staglieno. Non credo che sia particolarmente elegante fare foto in un cimitero, ma a Staglieno la questione è diversa. Le statue sembrano quasi chiedere di essere fotografate, sono soggetti solenni con luci perfette.
Su questo argomento ho scritto un articolo, che è finito sul sito inglese Louder Than War.
Lì c'è tutto lo spiegone http://louderthanwar.com/in-search-of-where-joy-division-cover-art-came-from/
e qui ci sono le foto che i miei amici ed io ci siamo portati a casa.
Grazie a Irma, Georgia e Federico per avermi permesso la pubblicazione dei loro scatti.